L’Educazione Civica a scuola

Con la legge n. 92 del 2 agosto 2019 ĆØ stata reintrodotta nel primo e nel secondo ciclo di istruzione l’insegnamento dell’Educazione Civica a partire dall’anno scolastico 2020-2021, creando non poche domande da un lato sull’ ā€œarretramentoā€, considerato che non ĆØ chiara dal testo legislativo la prospettiva educativa che si propone di intraprendere, e sul nome della disciplina stessa; e dall’altro su sul ricondurre quest’ambito a disciplina unica. Questa nuova legge riconosce l’educazione civica come disciplina di insegnamento identificandola nel modello organizzativo scolastico, per un tempo non inferiore a 33 ore annue ā€œda svolgersi all’interno del monte orario obbligatorio previsto dagli ordinamenti vigentiā€, con una valutazione periodica e finale, vale a dire che la natura trasversale si riflette anche nell’organizzazione del tempo curriculare, quindi senza uno spazio autonomo dedicato, ma con una collocazione nel tempo delle altre materie didattiche: una vera e propria sfida culturale e organizzativa.

Mario Castoldi lo illustra nel volume ā€œPromuovere la cittadinanza attiva. Proposte per insegnare educazione civicaā€ edito da Carocci, evidenziando l’importanza della formazione dei ā€œcittadini di domaniā€, ovvero su come preparare le nuove generazioni ā€œa inserirsi attivamente e produttivamente nella realtĆ  sociale in cui vivonoā€. La tesi argomentata ĆØ che l’introduzione di questo insegnamento rappresenta ā€œuna rivisitazione delle modalitĆ  di progettazione e di valutazione della didattica scolasticaā€, coniugando la valenza di matrice trasversale di questa disciplina con le altre discipline di studio, atta a ā€œsperimentare attivamente i valori etico-socialiā€ che qualificano la realtĆ  sociale in cui viviamo, per una cittadinanza attiva e consapevole; e la caratteristica peculiare che la rendono specifica all’interno delle materie scolastiche: ā€œla finalitĆ  educativa che la qualifica, la natura trasversale in rapporto alle altre discipline, la gestione integrata e collegiale che richiedeā€. L’intendo dell’autore ĆØ inquadrare l’educazione civica come ā€œun’opportunitĆ  per ripensare alcuni ā€˜fondamentali’ della formazione scolasticaā€, considerando i vari saperi disciplinari come risorse atte a promuovere lo sviluppo di competenze; orientando verso la pluridisciplinaritĆ  della progettazione formativa; prevedendo percorsi didattici incentrati su compiti di realtĆ ; gestendo la valutazione in modo collegiale; assumendo una prospettiva valutativa rivolta sia alle prestazioni degli allievi sia alla qualitĆ  del processo di apprendimento.

ƈ necessario creare una cornice unitaria che faccia capo a una delle competenze chiave previste a livello europeo dalla Raccomandazione 2018/C 189/OI del 22 maggio 2018: la competenza in materia di cittadinanza, ovvero la ā€œcapacitĆ  di agire da cittadini responsabili e di partecipare pienamente alla vita civica e socialeā€. Da qui lo sviluppo di una impostazione sia progettuale sia valutativa di questa materia ā€œorientata verso la promozione e la realizzazione di esperienze concrete di cittadinanza attivaā€.

Marianna Zito