In cosa consiste il progetto?
Questo progetto prevede che la scuola diventi ambasciatrice del Parlamento Europeo e dal 2024 lo saremo a tutti gli effetti.
È un progetto che già dall’anno scorso avevo iniziato a studiare ed ad esplorare. Questa iniziativa è nata perché spero di stimolare nei ragazzi un senso di appartenenza; come scuola abbiamo un po’ il compito di indirizzare i ragazzi, di aiutarli a essere delle persone, a formarsi. Io credo in una scuola che debba essere attiva. Creare un senso di appartenenza è importante perché i giovani, soprattutto a questa età, sentono di non appartenere a niente, quindi “perché non iniziare sentendoci un po’ europei”; dato che noi, volenti o nolenti, dipendiamo anche dalle scelte europee: è importante insegnare loro cos’è l’Unione Europea, perché oggi i ragazzi non lo sanno.
Partendo da questo interesse ho fatto l’iscrizione, pur sapendo che sarebbero state selezionate solo 66 scuole in tutta Italia. Forse è stata pura fortuna, però ad oggi noi siamo l’unica scuola di Roma.
Quali sono le attività che si svolgono nel progetto?
L’anno scorso a Roma hanno aperto il centro Europa Experience, dedicato a David Sassoli, e questo ci dà l’opportunità di interagire direttamente con i parlamentari europei: invece di fare le classiche lezioni di orientamento online, facciamo lezioni a tu per tu con loro. Per i ragazzi vuol dire toccare con mano, vedere, esserci. E questo è molto importante! Soprattutto perché il nostro obiettivo non è cambiare questi ragazzi, né plasmarli: quello che si vuole offrire loro sono dei diversi punti di vista. Mi piacerebbe una scuola che invece dei muri avesse finestre dalle quali i ragazzi possano vedere, interagire con il mondo, ma soprattutto capire cosa c’è dopo la scuola.
L’idea alla base di questo progetto è promuovere una formazione totale e critica per i ragazzi.
Il 9 giugno ci saranno le elezioni europee, i ragazzi fanno domande, si interessano?
Adesso iniziano a porre domande, anche perché molti di loro voteranno per la prima volta proprio il 9 giugno e il progetto con il Parlamento Europeo quest’anno è incentrato molto su queste elezioni. Il parlamento europeo sta promuovendo l’importanza di queste votazioni e quindi loro adesso sono curiosi, fanno domande vere:
- Per cosa vado a votare?
- Chi sono questi europarlamentari?
- come si dividono dentro al parlamento? Per nazionalità?
Tra i tuoi ragazzi e il parlamento europeo ci sono state attività o contatti diretti che li hanno coinvolti?
Sì, ad esempio questa delegazione del parlamento europeo in Italia ci ha chiesto di far scrivere un articolo di giornale a un ragazzo che quest’anno voterà per la prima volta; questo articolo verrà poi pubblicato su un importante giornale nazionale greco. La domanda alla base di questo articolo è: “Perché voterai il 9 giugno?” Quindi si, c’è un bel coinvolgimento attivo tra i ragazzi e i parlamentari.
Cosa le piace di questo progetto che porta avanti con i ragazzi?
Questo progetto, anche se non è molto conosciuto, per me è davvero molto bello perché offre molte opportunità, amplia gli orizzonti dei ragazzi, li rende partecipanti attivi e, inoltre, è anche una vetrina importante per l’Istituto essendo noi l’unica scuola di Roma a partecipare.