È innegabile che negli ultimi anni il ruolo dell’intelligenza artificiale sia diventato sempre più rilevante in quasi ogni aspetto della società. L’istruzione non rimane un’eccezione: le tecnologie basate sull’IA (o AI, dall’inglese Artificial Intelligence) stanno trasformando sia il modo in cui insegnanti e studenti interagiscono con il sapere, sia le stesse modalità di acquisizione di nuove conoscenze e competenze.
L’IA offre un grande potenziale nella creazione di nuove opportunità di apprendimento personalizzato, automazione di compiti ripetitivi e analisi approfondite dei dati educativi. Allo stesso tempo, l’IA nella scuola non è priva di rischi che includono anche problemi etici e pedagogici.
È notizia degli ultimi giorni, annunciata dal ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, la prima sperimentazione dell’intelligenza artificiale nella scuola pubblica italiana. Già da questo anno scolastico 2024-2025 coinvolgerà 15 classi distribuite in 4 regioni. Il progetto pilota prevede l’introduzione di assistenti virtuali in aula per migliorare l’apprendimento personalizzato nelle materie STEM e nelle lingue. L’obiettivo è confrontare i risultati di queste classi con quelli di classi tradizionali, valutando l’impatto dell’IA sull’efficacia educativa e sul supporto agli studenti.
Siamo appena all’inizio di una rivoluzione non solo tecnologica ma anche umanistica di cui è ancora complesso poter prevedere sviluppi e implicazioni. Le prime trasformazioni, o comunque i temi caldi che sono in campo, sono già comunque quasi realtà quotidiana nel mondo scolastico. Si può perciò già tracciare un primo scenario, ovviamente parziale e incompleto, delle opportunità, delle sfide e delle criticità che, nel giro di pochissimi anni, determineranno il futuro dell’istruzione.
I possibili vantaggi nel contesto scolastico
Uno dei vantaggi più importanti dell’intelligenza artificiale per l’istruzione è l’apprendimento personalizzato. Gli algoritmi dell’IA possono analizzare enormi quantità di dati sugli studenti, compresi i risultati dei test, lo stile di apprendimento e persino il livello di attenzione. Utilizzando questi dati, gli educatori possono creare un percorso educativo per ciascuno studente, adattando materiale e metodi didattici alle esigenze individuali dell’allievo. Un articolo recente pubblicato su Journal of Educational Data Mining fornisce prove del fatto che l’IA può ridurre notevolmente il divario di rendimento scolastico tra studenti con diverse capacità.
Un ulteriore vantaggio dell’IA è la capacità di automatizzare i compiti amministrativi e didattici ripetitivi per liberare tempo agli insegnanti e consentire loro di concentrarsi su attività ad alto valore aggiunto. Ad esempio, i sistemi di IA possono correggere automaticamente i test a scelta multipla, valutare compiti scritti e persino suggerire feedback personalizzati. Ciò non porta solo a un miglioramento dell’efficienza, ma riduce anche la soggettività umana e l’errore nella valutazione. Secondo uno studio britannico, pubblicato sul British Journal of Educational Technology, l’uso di sistemi automatizzati di valutazione che si basano sull’IA ha già portato a una riduzione del 20% nel tempo dedicato alla correzione dei compiti e una conseguente maggiore soddisfazione degli insegnanti.
Inoltre, l’IA può rendere l’istruzione meglio accessibile agli studenti con disabilità. Sistemi di riconoscimento vocale e di sintesi vocale possono supportare studenti con difficoltà motorie o visive, mentre strumenti di traduzione automatica possono aiutare studenti che parlano lingue diverse a seguire le lezioni. Queste tecnologie, se implementate correttamente, possono rendere l’istruzione più inclusiva e equa.
Anche in Italia si sta studiando come l’IA potrà cambiare il mondo della scuola. Tra le tante ricerche che confermano gli scenari prospettati a livello internazionale si può citare un recente studio, condotto dall’Università di Pisa, che ha evidenziato il potenziale dell’IA per personalizzare l’apprendimento, migliorare l’inclusione e supportare i docenti nelle attività didattiche. In particolare, la ricerca ha analizzato l’adozione di sistemi di tutoring intelligente e piattaforme di e-learning avanzate, dimostrando che queste tecnologie possono adattarsi ai bisogni specifici degli studenti, migliorando i risultati scolastici e riducendo il tasso di abbandono scolastico.
Il Politecnico di Milano ha invece avviato uno studio per valutare l’efficacia dell’IA nel monitoraggio e nella valutazione continua delle competenze degli studenti, utilizzando algoritmi di machine learning per identificare potenziali lacune nell’apprendimento e suggerire interventi mirati.
Rischi e sfide da affrontare
Sebbene l’applicazione dell’intelligenza artificiale nell’istruzione possa portare molti vantaggi, comporta anche rischi e sfide che non possono essere ignorati. Uno dei rischi principali riguarda la privacy e la sicurezza dei dati. L’intelligenza artificiale si basa sull’elaborazione di grandi quantità di dati personali degli studenti, sollevando preoccupazioni sulla protezione delle informazioni sensibili. Un recente studio pubblicato su IEEE Transactions on Learning Technologies evidenzia che molte piattaforme educative basate sull’intelligenza artificiale non rispettano pienamente le normative sulla protezione dei dati, esponendo gli studenti a potenziali violazioni della privacy.
Un altro rischio significativo è che la disuguaglianza educativa possa aumentare. Sebbene l’intelligenza artificiale possa personalizzare l’apprendimento, l’accesso a queste tecnologie non è uniforme. Le scuole in aree povere o con risorse insufficienti potrebbero non avere la capacità di implementare soluzioni avanzate basate sull’intelligenza artificiale, creando un divario digitale che potrebbe esacerbare le disuguaglianze esistenti. Uno studio condotto dall’UNESCO nel 2023 evidenzia proprio come l’accesso ineguale alle tecnologie educative possa far crescere la disuguaglianza anziché ridurla.
Un altro rischio è che l’automazione dei compiti didattici potrebbe ridurre l’interazione umana tra insegnanti e studenti, un elemento fondamentale nel processo educativo, va sempre sottolineato che l’apprendimento non è solo acquisizione di conoscenze, ma anche sviluppo di competenze sociali e emotive, che richiedono l’interazione diretta con gli educatori. Il timore è quindi che l’eccessiva dipendenza da strumenti automatizzati potrebbe limitare la capacità degli studenti di sviluppare queste competenze cruciali.
Una delle criticità più condivise, e sulla quale si sono accese le discussioni di insegnanti e genitori, riguarda in particolare l’uso che gli studenti in autonomia potrebbero fare delle tecnologie dell’IA: la preoccupazione è che possano utilizzare strumenti di IA per copiare testi o svolgere compiti senza realmente impegnarsi nello studio e nell’apprendimento. Questo potrebbe portare a un indebolimento delle abilità critiche come il pensiero analitico, la scrittura creativa e la capacità di risolvere problemi. Il rischio è che, anziché favorire un apprendimento profondo, l’IA possa incentivare una cultura del “copia-incolla”, riducendo l’importanza dell’esperienza educativa e della comprensione concettuale e minando così l’integrità accademica e la formazione di competenze essenziali per il futuro.
È evidente come, per contrastare questa criticità che è ormai all’evidenza di tutti, sia necessario un ripensamento complessivo della didattica al fine di adottare soluzioni che aiutino a creare un equilibrio tra l’innovazione tecnologica e il mantenimento dell’integrità educativa, assicurando che l’IA diventi un complemento e non un sostituto dell’impegno personale nello studio.
Cautela e responsabilità nell’uso dell’IA da parte delle istituzioni scolastiche
L’intelligenza artificiale offre grandi possibilità per il settore dell’istruzione, ma è fondamentale un approccio cauto e responsabile per garantire che i vantaggi superino i potenziali rischi. Le istituzioni educative devono impegnarsi a seguire attentamente i progressi in questo ambito e a incoraggiare un utilizzo etico e inclusivo dell’IA nelle scuole, con l’obiettivo di migliorare la qualità dell’apprendimento e preparare gli studenti al meglio per il futuro.
È fondamentale garantire che l’utilizzo dell’intelligenza artificiale nell’istruzione rispetti la privacy e la sicurezza dei dati degli studenti. Le scuole e le piattaforme educative devono quindi adottare rigorose misure di protezione delle informazioni sensibili e conformarsi alle normative vigenti.
Inoltre, è importante promuovere l’accesso equo alle tecnologie educative. Enti pubblici e privati devono collaborare per ridurre il divario digitale e assicurare che tutti gli studenti, a prescindere dal loro contesto socio-economico, possano beneficiare delle opportunità offerte dall’intelligenza artificiale.
Infine, l’intelligenza artificiale dovrebbe essere utilizzata come complemento, e non come sostituto, dell’interazione umana nell’istruzione. Gli insegnanti devono rimanere al centro del processo educativo, sfruttando gli strumenti basati sull’intelligenza artificiale per arricchire il loro lavoro, senza però delegare completamente la responsabilità dell’insegnamento a tali tecnologie.