La decima edizione di Maker Faire Rome 2022 – The European Edition si è svolta, anche quest’anno, negli ampi spazi di ENI a Roma Ostiense nella bellezza dell’ex Gazometro, che – per la durata della manifestazione – è stato reso accessibile al pubblico. Sono state 45mila le presenze durante i tre giorni di rassegna – dal 7 al 9 ottobre 2022 – per questa special edition.
Installazioni e percorsi
La stessa multinazionale italiana è stata presente con una grande istallazione e un percorso immersivo – su progetto di CRA – Carlo Ratti Associati e Italo Rota – sulla fusione a confinamento magnetico, una delle tecnologie più innovative del percorso di decarbonizzazione. Un’istallazione che riproduce un prototipo di reattore, il Tokamak, componente fondamentale del processo di fusione a confinamento magnetico, per riprodurre sulla Terra la stessa forma di energia che alimenta le stelle: spiegare in modo semplice la complessità di una nuova forma di energia più pulita, sicura e “illimitata”. Ed ecco che il luogo stesso diventa simbologia, perché proprio qui, dove nacque la Roma industriale, ci troviamo oggi a parlare di innovazione tecnologica, di energia e di futuro: il Gazometro Ostiense.
Interessante, inoltre, è la presenza della scuola per giovani imprenditori Joule voluta dagli eredi di Enrico Mattei, con all’interno due percorsi disponibili: Human Knowledge, nella doppia versione Open e Lab, volto sia alla formazione degli studenti sia alla validazione di ditte già esistenti e impegnate nella transizione ecologica ed Energizer, l’acceleratore di startup nate per abbattere l’impatto ambientale dei processi produttivi, attraverso l’economia circolare e al contrasto al cambiamento climatico.
Opening Conference, temi e progetti
L’Opening Conference del 7 ottobre – con il tema “Commonground – Innovation keep us together” – ha celebrato i mondi connessi e le community di changemaker che stanno portando avanti un vero e proprio cambiamento sociale, generando soluzioni nuove che vanno al di là del mondo come lo conosciamo, con tanti ospiti nazionali e internazionali che hanno portato avanti un dialogo sul ruolo dell’innovazione nel mondo contemporaneo della durata di tre giorni, con oltre 300 stand a offrire un’ampia gamma di idee innovative e prototipi, con lo sguardo verso il futuro. Gli argomenti sono tanti: dalle condizioni climatiche e ambientali, il metaverso e la realtà aumentata, la musica, l’arte; e non mancano temi che vanno dalla robotica all’intelligenza artificiale e i vari progetti innovativi presentati dalle Università Italiane.
I robot
Ma sono i robot che hanno affascinato il pubblico e hanno avuto la meglio: la mini band robotica del giapponese Tetsuji Katsuda, composta da cinque piccoli robot umanoidi e un robot che ‘legge’ il futuro di chi interagisce con lui; i giardini zen in versione tech di Alessandro Giacomelli; i pappagalli robot da compagnia; i robottoni metal-rock costruiti a partire da ferraglia e pezzi di ricambio di vecchie automobili del tedesco Kolya Kugler; Brillo il “Bartending Robot for Interactive Long Lasting Operations” che intrattiene i clienti con le ultime notizie mentre prepara i suoi cocktail e le sorprendenti Soccer Matches of the Robot SoccerPplayers of the Robocup Competition, le partite di calcio dei Robot calciatori della competizione Robocup, in cui la squadra Nao Devils di Dortmund ha affrontato la squadra SPQR di Roma (Università La Sapienza) in una competizione di calcistica con robot completamente autonomi che giocano a calcio seguendo le regole ufficiali della RoboCup. Una competizione che punta ad arrivare nel 2050 a disputare una partita tra robot e umani campioni del mondo FIFA, nella quale possibilmente dovranno vincere i robot.
Marianna Zito
Foto di Federica Giovannola