“Una corsa all’avventura. Saggi scelti (1932-1989)” di Gianfranco Contini

Contini ricorre sovente al genere dell’antologia che propone “fatti, intimidatori nella loro oggettiva realtà”, perché ogni antologia è sempre tendenziosa e dimostrativa perché permette “la scoperta e l’apprendimento razionale dei fatti”, come leggiamo nella Premessa. Il suo discorso critico abbraccia molteplici forme e modalità espressive: il saggio, lo studio, l’edizione critica o commentata, l’antologia, l’introduzione, la conferenza l’epicedio, la recensione, l’articolo di giornale, l’intervento radiofonico, l’intervista la traduzione, la lettera, la poesia…; attraverso uno stile che non è mai neutro, ma in grado di coinvolgere il lettore perché sempre acceso dal gusto della scoperta, ricco di intelligenza e spirito di libertà, il tutto raccolto nella prima antologia dell’opera di Contini che ci permette di apprezzarne “le qualità filosofiche e stilistiche” permettendoci di collocarle all’interno del contesto della cultura letteraria italiana ed europea del Novecento.