“Essere competenti” è svolgere in modo adeguato una precisa attività fino a raggiungere gli obiettivi preposti. È un’evoluzione individuale legata alle esperienze che si fanno nel corso della vita, a partire dalle relazioni e dal modo di comunicare con chi ci circonda, dal contesto e dall’ambiente in cui viviamo, che permettono innanzitutto la conoscenza di sé e l’ampliamento della propria visione del mondo. La competenza fatta sia dalla concezione di sé sia da conoscenze e capacità è una caratteristica della persona che durerà nel tempo e che permetterà di avere determinati comportamenti nell’affrontare la realtà o la vita lavorativa. Con questa autorealizzazione, soprattutto negli ambiti lavorativi, si stabiliscono quelle basi per innescare i meccanismi economici che appartengono alle comunità e alla società.
Di ampia rilevanza, come ben sappiamo, sono gli otto ambiti di competenze chiave per l’apprendimento permanente formulate dal Consiglio dell’Unione Europea il 22 maggio del 2018 “per la realizzazione e lo sviluppo di ogni persona, per la cittadinanza attiva, l’inclusione sociale e l’occupazione” e le soft skills, ovvero le competenze trasversali per lo svolgimento di un lavoro specifico, ottenute tramite percorsi formativi o con il percorso lavorativo stesso, da cui derivano l’autonomia, la fiducia, la resistenza allo stress, il problem solving, il lavoro di gruppo; quindi la capacità di interagire e lavorare con gli altri attraverso pensiero critico, consapevolezza e creatività che si uniscono alle hard skills, ovvero le competenze tecniche e disciplinari.
Esistono, inoltre, le competenze organizzative distintive, ovvero il sapere collettivo dell’organizzazione che si sviluppa col passare del tempo. Ed è proprio lo sviluppo delle competenze a far sì che ogni lavoratore possa sopravvivere ai cambiamenti legati ai tempi che corrono, soprattutto se pensiamo a tutte le evoluzioni e alle nuove professioni legate al mondo digitale, soprattutto dopo il periodo pandemico.
Le aziende sono sempre di più alla ricerca di personale e professionisti con nuove competenze, soprattutto nel settore digitale e informatico: sviluppatore web, web designer, cyber security, data analysis e gestione marketing; quindi la selezione principale è sulle hard skills per avere le immediate capacità di andare a pari passo con la digital transformation.
A tal proposito l’Istituto Cartesio ha organizzato per i suoi studenti e le sue studentesse un corso di 30 ore per ottenere la certificazione informatica Pekit e Pekit Expert, tenendo in considerazione che la competenza digitale è una delle competenze chiave che ogni cittadino dovrebbe poter vantare nel proprio curriculum. La competenza digitale consiste nel saper utilizzare con dimestichezza e spirito critico le TSI (Tecnologie della Società dell’Informazione) per il lavoro, il tempo libero e la comunicazione. Il progetto di certificazione PEKIT Expert (certificazione, riconosciuta dal M.I.U.R e valida per accertare le competenze nell’utilizzo del PC e del Web) è basato su un approccio graduale delle competenze, percorso attraverso quattro fasi corrispondenti ad altrettanti stadi di conoscenza. In virtù del suo approccio graduale, il percorso si presta a essere rivolto a tutte le fasce di utenza, dai ragazzi della scuola primaria fino agli adulti e agli anziani.
Marianna Zito