L’articolo esamina il disagio degli adolescenti nel contesto scolastico, sottolineando l’importanza delle relazioni umane e dell’aspetto emotivo nell’apprendimento. La pandemia ha evidenziato l’urgenza di affrontare questo problema, poiché i disagi emotivi possono influenzare le prestazioni scolastiche. Si sottolinea la necessità di spostare l’attenzione dalla valutazione basata sui voti a una valutazione più ampia che comprenda il benessere degli studenti. La scuola dovrebbe essere un luogo in cui gli studenti si sentono visti e ascoltati come individui, non solo come numeri. L’articolo annuncia una serie di interviste a studenti e professori per esplorare ulteriormente il tema delle relazioni umane nella scuola e il loro impatto sul rendimento degli studenti.
Il sistema scolastico durante e dopo la pandemia
Milioni di bambini e adolescenti, durante la pandemia, hanno sperimentato cambiamenti sostanziali non soltanto nella propria routine quotidiana, ma anche nelle reti educative e sociali all’interno delle quali sono inseriti. Nel pieno della crisi pandemica non c’erano, ovviamente, tempo e risorse da dedicare a queste specifiche necessità ma, dal momento in cui la situazione è stata sotto controllo, il sistema politico si è – in un primo tempo – dimostrato inadeguato ed incapace di rispondere alle necessità dei giovani. Quale ruolo – invece – ha ricoperto il sistema scolastico? Quest’ultimo è stato capace di affiancarsi e sostenere i giovani in questo momento di particolare difficoltà?
Abbiamo chiesto a Domenico Nobile, Direttore Generale di ANAPIA e dell’Istituto Cartesio alcune considerazioni a riguardo, valutando sia il ruolo ricoperto dal sistema scolastico nazionale sia quello più circoscritto ricoperto dall’Istituto Cartesio.