Come si vince l’esclusione sociale?
Da sempre, il nostro sistema di welfare e di prevenzione si occupa del contrasto alla povertà e all’esclusione, ponendo attenzione alla condizione sociale e psicologica degli individui. Azioni queste attuate dai dipartimenti comunali interessati, con le ASL di competenza, che creano una rete di strutture che organizzano progetti di intervento su una data tipologia di individui, dai dipartimenti di psichiatria per adulti alla neuropsichiatria infantile, dai SerD ai consultori familiari e Centri di Salute Mentale, all’interno dei quali operano figure professionalizzanti in ambito medico-psichiatrico.
Inserimento nel mercato del lavoro
Rilevante è quando accanto a queste istituzioni si affianca l’intervento esterno, attraverso i programmi di reinserimento sociale, per inserire questi soggetti giovani o adulti con disturbi attraverso il collocamento obbligatorio mirato o tirocini tramite le istituzioni scolastiche. Il fine ultimo è che la persona con questo tipo di disturbi possa inserirsi nel mondo del lavoro, con l’obiettivo di soddisfare le richieste del datore di lavoro secondo le proprie abilità e competenze e in modo tale da trovare il giusto accoglimento rispetto alle proprie aspettative. Inserimenti che richiedono costanti supporti psicologici e sociali, soprattutto perché bisogna abituare e educare l’individuo a gestire le proprie mansioni in un contesto lavorativo. Ecco quindi la collaborazione con le associazioni dei familiari e di volontariato, con i medici di medicina generale e con tutti i servizi sanitari e sociali. È molto importante curare queste connessioni e il contesto in cui la persona, sia giovane sia adulta, viene inserita; sensibilizzare chi ruota intorno all’ambiente di destinazione.
L’importanza della rete
Questi sono tutti procedimenti essenziali per definire la centralità del territorio e per creare una rete importante tra i servizi sanitari, i servizi sociali e, ad esempio le istituzioni scolastiche di una parte del contesto cittadino, che permettono e permetteranno sempre di più con il passare del tempo di aumentare la partecipazione, abbattendo il processo di emarginazione ed esclusione.
Cosa facciamo nel nostro Istituto
Abbiamo attivato questo processo di inclusione al lavoro anche all’interno del nostro Istituto Cartesio per permettere soprattutto ai più giovani, che hanno convissuto con gravi problemi, di ricrearsi una propria realtà, trovare un lavoro e ricominciare a vivere la propria vita. Non è una procedura semplice, serve un rilevante lavoro di squadra accompagnato da figure professionali ma non solo, perché è importante che ognuno faccia la propria parte, crei quell’empatia con l’individuo che lo porti ad avere fiducia ed entusiasmo. E anche se abbiamo appena cominciato, possiamo dire che siamo orgogliosi di ciò che sta accadendo, e lo saremo ancora di più quando anche loro, oltre ai nostri studenti, ci lasceranno la mano per camminare da soli.